BENVENUTI NEL GRUPPO FCA

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giovedì 26 giugno 2014

POI ABBIAMO

POI ABBIAMO IL PRESIDENTE......

JOHNH ELKANN




John Elkann nasce a New York il 1º aprile 1976[1], primogenito di Margherita Agnelli e del suo primo marito Alain Elkann, giornalista e scrittore italo-francese. I genitori divorzieranno nel 1981. Ha un fratello, Lapo, e una sorella, Ginevra e altri cinque fratelli nati dalle seconde nozze della madre con Serge de Pahlen. Ha conseguito la maturità scientifica al Liceo pubblico Victor Duruy di Parigi[2] e la laurea in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino nel 2000. Grazie alla permanenza in vari paesi, Elkann parla correttamente quattro lingue.[3] Durante il periodo universitario ha maturato esperienze di lavoro in numerose società: montaggio dei fari in una fabbrica della Magneti Marelli di Birmingham, Inghilterra (1996), linea di montaggio della Panda a Tychy, Polonia (1997), concessionaria di auto a Lille, Francia (1998). Inoltre ha preparato la sua tesi (sulle aste on line) lavorando presso la CIG (corporate initiatives group) di General Electric (1999).Nel 1997 John Elkann fu scelto da suo nonno Gianni Agnelli come suo successore[4], a fronte della morte di Giovanni Alberto Agnelli, figlio di Umberto Agnelli e nipote di Gianni, morto a soli 33 anni, mentre si avviava a succedere allo zio a capo del Gruppo Fiat. John Elkann fece dunque ingresso a 21 anni nel Consiglio di Fiat e dell’Accomandita Giovanni Agnelli e C.[5]

Dopo la Laurea al Politecnico di Torino, nel 2001 è entrato alla General Electric, come membro del Corporate Audit Staff, con incarichi in Asia, Stati Uniti ed Europa. Nel 2003 è entrato all’IFIL e ha lavorato al piano di rilancio del Gruppo Fiat, del quale ha assunto la Vice Presidenza nel 2004 (è stato Consigliere di Fiat Spa dal dicembre 1997).

Nel maggio del 2004 ha avuto un ruolo chiave nella nomina di Sergio Marchionne a amministratore delegato di Fiat, carica che Marchionne tuttora ricopre.[6]

Nel maggio 2008, per decisione unanime dei Soci e del Consiglio di Amministrazione, viene eletto presidente dell'IFIL che – raggruppata poi con IFI – il 1º marzo 2009 è stata rinominata Exor. Il 21 aprile 2010 è stato designato presidente di Fiat Group. Il 28 aprile nomina suo cugino Andrea Agnelli presidente della Juventus Football Club. Il 14 maggio 2010 è stato nominato presidente della Giovanni Agnelli e C. Sapaz. Dal 1º gennaio 2011 è presidente di Fiat SpA, società nata in seguito al deconsolidamento di Fiat Industrial. L'11 febbraio ha assunto anche la carica di amministratore delegato di Exor.

È inoltre presidente dell'Editrice La Stampa, membro del Consiglio di Amministrazione di CNH Industrial, The Economist, News Corporation e Banca Leonardo. È membro dell’international Advisory Council del Brookings Institution e trustee del Museum of Modern Art (MoMA). Ha fatto parte del comitato di presidenza di Confindustria, dimettendosi dopo l'uscita di Fiat dal gruppo "nell'interesse dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Associazione". È inoltre vice presidente dell’Aspen Institute Italia e della Fondazione Giovanni Agnelli ed è tra i fondatori della Scuola di Alta Formazione al Management - Collège des Ingénieurs Italia.

Nel 2013 Fortune lo ha inserito al 4º posto nella classifica dei manager under 40 più influenti al mondo.[7]Il 4 settembre 2004 Elkann ha sposato Lavinia Borromeo[8]: la cerimonia si è svolta nella cappella dell’Isola Madre, una delle isole Borromee sul lago Maggiore, nel Comune di Stresa - VCO. Al ricevimento, che si è svolto nella vicina Isola Bella, hanno partecipato più di 500 ospiti, tra cui Henry Kissinger, Mario Monti, Michel Platini, Valentino Garavani, Carla Bruni e Elle McPherson.[9] Il 27 agosto 2006 è diventato padre di Leone Mosé, l'11 novembre 2007 è nato Oceano Noah e il 23 gennaio 2012 è nata la sua terzogenita Vita Talita; tutti e tre i figli sono nati nell'ospedale S. Anna di Torino.

Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, USA.[10]

Nel marzo del 2012 John Elkann ha preso parte come armatore alla traversata Miami-New York sul monoscafo Maserati del team di Giovanni Soldini, con l'obiettivo di percorrere le 947 miglia e stabilire il nuovo record nella categoria monoscafi.[11]

Nel maggio dello stesso anno Elkann ha partecipato insieme alla moglie Lavinia Borromeo alla 30ª rievocazione storica della Mille Miglia[12], gara di regolarità per auto storiche, che si svolge su strade pubbliche da Brescia a Roma e ritorno. La loro Fiat 8V compare nella classifica generale al posto n. 147 (due posizioni prima del collega tedesco della Mercedes, Dieter Zetsche).

SEBASTIANO GAROFALO

POI ABBIAMO IL NOSTRO SEBASTIANO ..... GAROFALO




In una nota, la Casa torinese scrive che «la procura della Repubblica di Nola ha dato oggi notizia all'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ed all'amministratore delegato di Fabbrica Italia Pomigliano, Sebastiano Garofalo, della conclusione di indagini preliminari in cui la stessa procura ipotizza la commissione di due contravvenzioni, relative al mancato riconoscimento in Fabbrica Italia Pomigliano dei cosiddetti diritti sindacali alla Fiom e alla asserita discriminazione...E rappresenta un modello organizzativo e industriale, come prova la scelta di mandare l'ingegner Sebastiano Garofalo, che ha finora guidato Pomigliano, a riqualificare Melfi (5.500 addetti, un miliardo di euro di investimenti).Sono tre donne e cinque uomini, quadri e funzionari, che affiancheranno il neo ad della newco, e direttore del vecchio stabilimento, Sebastiano Garofalo.L'attuale direttore del G.Vico, Sebastiano Garofalo, è stato nominato amministratore delegato di Fip.Nella lettera inviata a tutti i dipendenti dal direttore dello stabilimento, Sebastiano Garofalo, si spiega che «per riportare il sistema produttivo dello stabilimento alle migliori condizioni degli standard internazionali di competitività, si opererà, da un lato, sulle tecnologie e sul prodotto, e dall'altro, sul miglioramento dei livelli di prestazione lavorativa con le modalità previste dal sistema Wcm (world class manufacturing) e dal sistema Ergo-Us».Tanto che il direttore di stabilimento Sebastiano Garofalo ha voluto scrivere ad ognuno dei circa 5 mila suoi dipendenti per appellarsi al loro senso di responsabilità in un momento molto delicato e decisivo per il futuro del sito produttivo... «Il persistere dei comportamenti assunti da un'esigua minoranza dei dipendenti - scrive Garofalo nella lettera - mette a rischio l'intero progetto e compromette il nostro futuro». «Ma nuovi eventi - aggiunge ancora Garofalo - stanno mettendo in...

ORA...

BENE  FRA POCO CONTINUERò HA FARVI FARE PIù APPROFONDIMENTI SULLE AUTO , MA ORA PARLEREMO DELLE PERSONE CHE FANNO PARTE DI UNA AZIENDA  ( SEMPRE DEL GRUPPO FCA )


SERGIO MARCHIONNE







Sergio Marchionne (Chieti, 17 giugno 1952) è un dirigente d'azienda italiano naturalizzato canadese. Possiede anche la cittadinanza canadese, paese dove si è trasferito all'età di 14 anni, laureandosi e formandosi con diverse esperienze manageriali. Marchionne è residente in Svizzera, precisamente nel Canton Zugo. Nel 2012 risulta essere il manager più pagato in Italia, tra le società italiane quotate in Piazza Affari (come A.D. di Fiat Spa e Presidente di Fiat Industrial) con compensi monetari per 7,4 milioni di euro e azioni gratuite («stock grant») assegnate all'inizio del 2012 in base al piano di incentivazione 2009-2011, che il giorno dell'assegnazione valevano 40,7 milioni[1]. Per la carica di A.D. del Gruppo Chrysler non percepisce alcun compenso.

Marchionne è noto a livello internazionale per aver guidato il profondo rinnovamento della FIAT. Oggi il manager ricopre molteplici ruoli: è Amministratore Delegato di FIAT S.p.A. e Presidente e Amministratore Delegato di Chrysler Group LLC. È inoltre Presidente di FIAT Industrial S.p.A. e di CNH. È stato eletto Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'ACEA (European Automobile Manufacturers Association) per l'anno 2012. Fa parte del Consiglio di Amministrazione di Philip Morris International Inc.. È inoltre membro del Consiglio di Amministrazione del Peterson Institute for International Economics e co-presidente del Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti. È membro permanente della Fondazione Giovanni Agnelli.

Nel 2006 è stato nominato cavaliere del lavoro dal presidente Giorgio Napolitano.

Nel 2009 Marchionne ha avviato un'alleanza strategica con il gruppo Chrysler, supportato dai governi americano e canadese e dai sindacati. In meno di due anni Chrysler è passata dalla bancarotta pilotata[2] al ritorno dei profitti, dopo aver risanato i conti della Fiat, tornata all'utile nel 2006. L'obiettivo di Marchionne è di trasformare Fiat e Chrysler in un gruppo presente a livello globale, facendo leva su nuove sinergie e nuovi modelli, in particolare a livello di rete distributiva.Il padre Concezio nacque a Cugnoli in Abruzzo fu un maresciallo dei Carabinieri trasferitosi in Istria negli anni trenta, dove risiedette e prestò servizio fino al termine della seconda guerra mondiale quando la regione venne occupata dalla Jugoslavia. Qui conobbe la futura moglie, Maria Zuccon, istriana del luogo. Negli anni della guerra la famiglia materna fu colpita da due tragici lutti: nel settembre del 1943 il nonno di Sergio, Giacomo Zuccon, fu sequestrato e gettato in una foiba da partigiani titini (i suoi resti verranno in seguito recuperati, assieme ad altri, nella foiba di Terli dai Vigili del Fuoco e riconosciuti dall'altra figlia Anna). Alcune settimane dopo, anche lo zio Giuseppe, fratello della madre, messosi alla ricerca del padre di cui non si avevano più notizie, cadde in un rastrellamento dei militari tedeschi che, scambiandolo per un partigiano o disertore, lo passarono per le armi.

A seguito di questi fatti e della seguente occupazione dell'intera regione da parte delle milizie iugoslave, i genitori di Sergio decisero di rifugiarsi presso i familiari di Concezio a Chieti, dove subito dopo si sposano e dove nascerà, nel 1952, Sergio. Quando Sergio aveva 14 anni, la famiglia Marchionne si sposta ancora, emigrando in Ontario, Canada, dove si era già stabilita, esule dall'Istria, Anna Zuccon, zia materna di SergioIn Canada Sergio Marchionne si laurea in legge alla Osgoode Hall Law School of York University con il massimo dei voti, consegue presso la University of Windsor un Master in Business Administration (MBA). Presso l'Università di Toronto completa invece i suoi primi studi universitari in filosofia. Esercita quindi come commercialista, procuratore legale, avvocato ed esperto contabile diplomato..Lascia il mondo forense e svolge la prima parte della sua attività professionale nel Nord America come dirigente. Dal 1983 al 1985 lavora per la società Deloitte Touche come avvocato commercialista ed esperto nell'area fiscale; successivamente dal 1985 al 1988 ricopre il ruolo di controllore di gruppo e poi direttore dello sviluppo aziendale presso il Lawson Mardon Group di Toronto. Dal 1989 al 1990 è nominato vice presidente esecutivo della Glenex Industries. Dal 1990 al 1992 ricopre il ruolo di responsabile dell'area finanza della Acklands.

Sempre a Toronto, nel periodo tra il 1992 e il 1994 ha ricoperto, nell'ordine, la carica di Responsabile per lo sviluppo legale e aziendale e di Chief Financial Officer al Lawson Group, acquisito da Alusuisse Lonza (Algroup) nel 1994. In seguito ha guidato il Lonza Group Ltd, separatosi da Algroup, in veste di Amministratore Delegato prima (2000-2001), e di Presidente poi (2002). Nel febbraio del 2002 è stato nominato Amministratore Delegato del Gruppo SGS di Ginevra, azienda leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione, un gruppo forte di 55 000 dipendenti in tutto il mondo. Il nome di Sergio Marchionne, proprio per l'ottima gestione del gruppo svizzero, risanato in soli due anni[3], è molto stimato negli ambienti economici e finanziari internazionali. Nel marzo del 2006 è stato eletto Presidente della Società di Ginevra, incarico che mantiene tuttora. Dal 2008 fino ad aprile 2010 ha ricoperto la carica di vicepresidente non esecutivo e Senior Independent Director di UBS.Fa parte del Consiglio di Amministrazione del Lingotto dal 2003 su designazione di Umberto Agnelli. Per le sue grandi doti dimostrate nella SGS, in seguito alla morte di Umberto Agnelli e alle dimissioni dell'amministratore delegato Giuseppe Morchio che aveva lasciato l'azienda dopo il rifiuto della famiglia Agnelli di affidargli anche la carica di presidente, Sergio Marchionne viene nominato dal 1º giugno 2004 Amministratore delegato del Gruppo FIAT. Dopo alcuni contrasti con il dirigente austriaco Herbert Demel[4], nel 2005 assume anche la guida dell'allora FIAT Auto, oggi Fiat Group Automobiles, in prima persona. Da aprile 2006 è Presidente di CNH, azienda che opera nel settore delle macchine agricole e per le costruzioni. A giugno 2009 ha assunto la carica di Amministratore Delegato di Chrysler Group. A maggio 2010 è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione di Exor SpA. Ricopre inoltre la carica di Presidente di Fiat Industrial SpA da gennaio 2011, a seguito della scissione del Gruppo Fiat.

Durante l'amministrazione Marchionne, il gruppo lancia nuovi modelli, tra cui l'Alfa 159, la Fiat Nuova 500, la Grande Punto, l'auto più venduta in Italia nel 2006 e nel 2007[5]. Durante la sua gestione, il titolo FIAT è passato da un minimo prossimo ai € 4 del 2005 ai € 23 del luglio 2007, per declinare poi a € 13 (comprensivo anche dello spin-off delle attività industriali, conferite in Fiat Industrial SpA), e scendere a 3,944 € nell'aprile 2012.A causa della grave crisi economico-finanziaria che coinvolge il mondo intero, e in particolare il settore automobilistico, agli inizi del 2009 Marchionne tenta di acquisire attraverso FIAT altri importanti gruppi automobilistici europei e non, tali da rendere il gruppo torinese il secondo al mondo. Tale politica ha subito critiche da parte del vice presidente della Commissione Europea, il tedesco Günter Verheugen, in merito all'alto indebitamento del Gruppo FIAT e alla impossibilità, a detta di Verheugen, di attuare una così aggressiva politica sul mercato mondiale[8]. Tali critiche sono poi rientrate parzialmente grazie all'intervento del presidente della commissione, José Manuel Durão Barroso[9].

Nel mese di aprile del 2009 Marchionne effettua lunghe e travagliate trattative legate all'acquisizione di Chrysler con i sindacati e il governo americani. Al termine delle trattativa viene raggiunto un accordo che prevede l'acquisizione da parte del Lingotto del 20% delle azioni Chrysler, in cambio del know how e delle tecnologie torinesi, facendo nascere così il sesto gruppo automobilistico del mondo[10]. L'annuncio di tale accordo è stato dato dallo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dopo un tentativo fallito di alcuni creditori di Chrysler di bloccare, attraverso la Corte Suprema degli Stati Uniti, la trattativa tra i due gruppi, il 10 giugno 2009 FIAT acquista ufficialmente il 20% di Chrysler, diventando holding controllante di tutto il gruppo statunitense.

Grazie alla strategia attuata da Marchionne, la casa automobilistica americana nel primo trimestre del 2011 è tornata all'utile e ha ottenuto un risultato netto operativo pari a 116 milioni di dollari. A maggio 2011, a seguito del rifinanziamento del debito di Chrysler e del rimborso da parte di Chrysler dei prestiti concessi dai Governi USA e Canadese, FIAT ha incrementato la propria partecipazione in Chrysler raggiungendo il 46%. A luglio 2011, con l'acquisto delle partecipazioni in Chrysler del Canada e del Dipartimento del Tesoro Statunitense, FIAT è arrivata a detenere il 53,5% del capitale di Chrysler. Quindi, FIAT ha esercitato nei primi giorni del 2012 il diritto di acquistare un'ulteriore partecipazione del 5% in Chrysler a seguito della realizzazione dell'ultimo Performance Event, ovvero la realizzazione di un'auto (Dodge Dart) in grado di percorrere 40 miglia con un solo gallone di benzina (17 km/L), portando così FIAT a detenere il 58,5% del capitale di Chrysler Group LLC. Il 1 gennaio 2014 infine, FIAT Group completa l'acquisizione di Chrysler acquisendo il rimanente 41,5% dal Fondo VEBA (di proprietà del Sindacato metalmeccanico UAW) salendo al 100% della proprietà di Chrysler, accordandosi per un valore di 3,65 miliardi di US$, di cui 1,75 versati cash ed i rimanenti 1,90 in un maxi dividendo di cui FIAT girerà a VEBA la quota relativa al proprio 58,5%.

Un'altra trattativa importante svolta da Marchionne è stata quella legata all'acquisizione di Opel, azienda automobilistica europea del gruppo General Motors. Dopo lunghe e difficili trattative sembra che la "partita Opel" sia stata vinta dal colosso Magna International. Ma neppure Magna riuscirà nell'intento di acquisire Opel in quanto quasi a sorpresa General Motors decide di mantenere al suo interno la Opel e di rilanciare il marchio e la produzione seppur sacrificando qualche stabilimento in eccedenza.

La questione di Termini Imerese[modifica | modifica sorgente]
Nel corso della sua gestione Marchionne ha stilato una lista di stabilimenti FIAT da chiudere o, comunque, ridimensionare. Tra questi il più conosciuto è stato, certamente, quello di Termini Imerese in Sicilia, che occupava quasi 2.000 dipendenti. A cavallo tra gennaio e febbraio 2010, proprio in merito a tale questione, ci fu un aspro dibattito tra i vertici della casa automobilistica torinese e il governo italiano, in merito sia all'opportunità di tenere aperto lo stabilimento siciliano sia agli incentivi statali al settore auto.

FERRARI CALIFORNIA

FERRARI  CALIFORNIA

















































Lungh./Largh./Alt. 457/191/132 cm
Numero posti 2
Bagagliaio 240/340 litri
Garanzia (anni/km) 3/illimitati

Le informazioni su questo modello saranno disponibili a breve.